Questo è il mio blog personale. Ci scrivo cose belle, cose brutte e cose strane. Se i miei post offendono la vostra sensibilità o chicchessia, siete liberi di chiudere e andarvene, nessuno vi obbliga a leggere. Non ho nessuna pretesa, è solo un dannato blog personale.

giovedì 16 dicembre 2010

Arctica's girls

Sonata Arctica. Uno dei miei gruppi preferiti in assoluto, capaci di sfornare in poco più di una decina di anni 6 album capolavoro (su Unia ho delle riserve, ma questa è un altra storia). Ma non voglio parlarvi dei miei gusti musicali, anzi: uso i Sonata come pretesto per parlarvi di una cosa che spesso e volentieri diamo per scontata. Ma andiamo con ordine!

I Sonata, come tema ricorrente nella maggior parte delle loro canzoni inseriscono personaggi femminili che spesso e volentieri, nel bene e nel male, finiscono per spezzare il cuore al protagonista dei loro brani. Dana, Tallulah, Juliet, la donna di The dead skin, di San Sebastiam...
Ecco. Prendiamo ad esempio il caso di Tallulah: lascia il suo ragazzo senza riuscire a spiegare lui i motivi, a causa della difficoltà del parlarne. Ma poi viene vista mano nella mano col batterista della band del suo ex. E viene spontaneo chiamare Tallulah in modi poco eleganti.
Ma ragioniamoci. Davvero conosciamo una visione globale dell'evento? No! Che ne sappiamo noi di Tallulah, delle sofferenze che potrebbe aver passato nel riconoscere dentro di se la morte dei sentimenti verso il protagonista e la nascita di un nuovo amore verso il batterista? E chi ci assicura che il suo stesso ex sia una persona perfetta? È troppo facile additare Tallulah la puttana. Troppo. Ed è estremamente difficile sentire tutte e due le versioni, le facce della stessa medaglia.

E noi, quante volte nella vita di tutti i giorni scegliamo di seguire l'idea più facile, senza nemmeno voler sapere una sua controparte.
La verità sarà sempre una sola. Ma difficilmente la si vede sentendo una voce. Essa va ricercata, analizzata e costruita. E, naturalmente, difesa se crediamo in essa.

Per me Dana era una ragazza fin troppo libertina, sempre alla ricerca di svaghi e giochi proibiti. E il padre ad un certo punto non è riuscito più a sopportare una figlia del genere.
E Tallulah mi piace pensarla come una donna forte che ha pianto giorni interi per la fine della sua storia, e che ne ha sofferto ma che ha scelto di chiuderla perché, a suo discapito, Cupido ha scelto per lei un'altra persona.

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